Il distacco del personale per la gestione degli esuberi e la configurabilità di un unico centro di imputazione dei rapporto di lavoro

20 Maggio 2019 GIURISPRUDENZA COMMENTATA Distacco

Il distacco del personale per la gestione degli esuberi e la configurabilità di un unico centro di imputazione dei rapporto di lavoro

di Paolo Patrizio

la condizione rilevante ai fini della configurabilità dell’unico centro di imputazione del rapporto di lavoro è l’utilizzazione contemporanea della prestazione lavorativa da parte di diversi soggetti giuridici, laddove i restanti requisiti…

L’interpretazione dei requisiti di moralità ed attitudine richiesti per l’assunzione dei pubblici dipendenti

04 Febbraio 2019 GIURISPRUDENZA COMMENTATA Lavoro pubblico

L’interpretazione dei requisiti di moralità ed attitudine richiesti per l’assunzione dei pubblici dipendenti

di Paolo Patrizio

È principio consolidato quello secondo cui l’agere pubblico deve essere modellato sui canoni della correttezza e della buona fede. Tanto vale anche nell’applicazione delle clausole dei bandi e degli avvisi di selezione ai fini dell’interpretazione dei requisiti di moralità richiesti per l’assunzione dei pubblici dipendenti…

Gli accordi traslativi in deroga, ex art. 47, comma 5, l. n. 428 del 1990

05 Novembre 2018 GIURISPRUDENZA COMMENTATA Trasferimento d’azienda

Gli accordi traslativi in deroga, ex art. 47, comma 5, l. n. 428 del 1990

di Paolo Patrizio

L’accordo sindacale di cui all’art. 47, comma 5, l. 29 dicembre 1990, n. 428, realizza un effetto dispositivo dei diritti individuali, autorizzato dalla legge, che abilita l’autonomia collettiva a rimuovere un quadro legale altrimenti inderogabile. Si è di fronte ad un contratto collettivo cui la legge consente di produrre l’effetto legale di rendere disapplicabile l’art. 2112, c.c. …

Licenziamento disciplinare per assenza ingiustificata: la mancata richiesta del congedo familiare non prevale sul principio di proporzionalità

10 Aprile 2018 GIURISPRUDENZA COMMENTATA Licenziamento disciplinare

Licenziamento disciplinare per assenza ingiustificata: la mancata richiesta del congedo familiare non prevale sul principio di proporzionalità

di Paolo Patrizio

Cass. sez. lav.,

In merito alla sussistenza della giusta causa di licenziamento, non può attribuirsi rilievo esclusivo all’inosservanza delle forme previste per conseguire l’autorizzazione alla fruizione del congedo, prescindendo del tutto dalla considerazione dell’effettività e dell’urgenza delle ragioni dell’assenza destinate, viceversa, ad incidere sulla valutazione della consistenza oggettiva e della qualificazione soggettiva della condotta inadempiente.

La tempestività del procedimento disciplinare in ipotesi di condotte penalmente rilevanti

07 Novembre 2017 GIURISPRUDENZA COMMENTATA Contestazioni disciplinari

La tempestività del procedimento disciplinare in ipotesi di condotte penalmente rilevanti

di Paolo Patrizio

In tema di licenziamento disciplinare, un fatto non tempestivamente contestato dal datore non può che essere considerato insussistente ai fini della tutela reintegratoria prevista dall’art. 18 St. Lav., come modificato dalla L. n. 92 del 2012, trattandosi di violazione radicale che impedisce al giudice di valutare la commissione effettiva dello stesso anche ai fini della scelta tra i vari regimi sanzionatori. La contestazione disciplinare preordinata al licenziamento è da ritenersi tempestiva quando, sebbene non sia immediata rispetto all’addebito, è comunicata a seguito della decisione di rinvio a giudizio o all’esito del procedimento penale che vede coinvolto il lavoratore indisciplinato.

La modificabilità del contratto individuale ad opera della contrattazione aziendale e collettiva

28 Luglio 2017 GIURISPRUDENZA COMMENTATA CCNL

La modificabilità del contratto individuale ad opera della contrattazione aziendale e collettiva

di Paolo Patrizio

La natura di fonti esterne di regolamentazione del rapporto di lavoro degli accordi collettivi fa sì che questi non possano modificare il contratto individuale in quanto non sono incorporati nello stesso.

Mancata reperibilità in malattia. Quando l’assenza del lavoratore alla visita fiscale giustifica il licenziamento?

03 Marzo 2017 GIURISPRUDENZA COMMENTATA Sorveglianza sanitaria e visite mediche periodiche

Mancata reperibilità in malattia. Quando l’assenza del lavoratore alla visita fiscale giustifica il licenziamento?

di Paolo Patrizio

Cass. sez. lav.

Mediante la previsione di cui alla L. n. 638/1983, articolo 5, si è imposto al lavoratore un comportamento (e cioè la reperibilità nel domicilio durante prestabilite ore della giornata) che è, ad un tempo, un onere all’interno del rapporto assicurativo ed un obbligo accessorio alla prestazione principale del rapporto di lavoro, ma il cui contenuto resta, in ogni caso, la “reperibilità” in sè. Con la conseguenza che l’irrogazione della sanzione può essere evitata soltanto con la prova, il cui onere grava sul lavoratore, di un ragionevole impedimento all’osservanza del comportamento dovuto e non anche con quella della effettività della malattia, la quale resta irrilevante rispetto allo scopo (che la legge ha inteso concretamente assicurare) dell’assolvimento tempestivo ed efficace dei controlli della stessa da parte delle strutture pubbliche competenti, siano esse attivate dall’ente di previdenza ovvero dal datore di lavoro ai sensi della L. 20 maggio 1970, n. 300, articolo 5.

Mobilità nel pubblico impiego: le Sezioni Unite tornano sulla vexata quaestio del riparto di giurisdizione

25 Ottobre 2016 GIURISPRUDENZA COMMENTATA Lavoro pubblico

Mobilità nel pubblico impiego: le Sezioni Unite tornano sulla vexata quaestio del riparto di giurisdizione

di Paolo Patrizio

Cass. civ., sez. un.,

In tema di mobilità per passaggio diretto tra pubbliche amministrazioni, disciplinata attualmente dal D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, art. 30, integrando siffatta procedura una mera modificazione soggettiva del rapporto di lavoro con il consenso di tutte le parti e, quindi, una cessione del contratto, la giurisdizione sulla controversia ad essa relativa spetta al giudice ordinario, non venendo in rilievo la costituzione di un nuovo rapporto lavorativo a seguito di procedura selettiva concorsuale e, dunque, la residuale area di giurisdizione del giudice amministrativo di cui al D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, art. 63, comma 4.

 

Nullità del licenziamento per sopravvenuta inidoneità fisica alle nuove mansioni estranee al livello di iniziale inquadramento

07 Marzo 2016 GIURISPRUDENZA COMMENTATA Demansionamento

Nullità del licenziamento per sopravvenuta inidoneità fisica alle nuove mansioni estranee al livello di iniziale inquadramento

di Paolo Patrizio

Cass. sez. lav.

L’assegnazione di un lavoratore a mansioni diverse e non superiori a quelle per le quali è stato assunto, anche col suo consenso, costituisce atto giuridico nullo ai sensi dell’art. 2103, capoverso c.c., con la conseguenza che la sopravvenuta inidoneità fisica a quelle mansioni non può costituire giustificato motivo oggettivo di licenziamento.

Controlli difensivi a fini disciplinari: la Cassazione anticipa davvero il Jobs Act?

Giurisprudenza Commentata, IlGiuslavorista – Giuffrè Francis Lefebvre

18 Gennaio 2016 – di Paolo Patrizio

Gli artt. 2, 3 e 4 L. n. 300/70 impongono modi d’impiego, da parte del datore di lavoro, delle guardie giurate, del personale di vigilanza e di impianti ed attrezzature per il controllo a distanza. I relativi divieti riguardano il controllo sui modi di adempimento dell’obbligazione lavorativa, ma non anche comportamenti del lavoratore lesivi del patrimonio e dell’immagine aziendale. Non sono perciò vietati i cosiddetti controlli difensivi, intesi a rilevare mancanze specifiche e comportamenti estranei alla normale attività lavorativa nonché illeciti. Controlli eseguibili anche mediante agenzie investigative private (…) Ciò tanto più vale quando il lavoro dev’essere eseguito, come nel caso di specie, al di fuori dei locali aziendali, ossia in luoghi in cui è più facile la lesione dell’interesse all’esatta esecuzione della prestazione lavorativa e dell’immagine dell’impresa, all’insaputa dell’imprenditore.